giovedì 8 maggio 2014

Comunicato in risposta

 Comunicato
Sui rifiuti Giulia Fiorillo scende dalle Stelle


Duole constatare che la candidata sindaco del M5s, Giulia Fiorillo, non solo non abbia mai letto L'Antivirus, ma non abbia partecipato con regolarità alla quarantina di consigli comunali svoltisi durante tutta questa amministrazione a Fontanafredda. Mi permetto di evincere queste considerazione a partire dalle sue recenti dichiarazioni, apparse sulla stampa locale, nei miei confronti circa la Tares.
Probabilmente è solo poco informata.
Il sottoscritto, infatti, da ben cinque anni mette la propria faccia e rimette del proprio tempo in consiglio comunale conducendo coi pugni sul tavolo un'opposizione dura e incessante contro gli sprechi e le gravi mancanze di questa giunta Baviera. Col consigliere Franco Anese, referente del PD, credo di aver trattato l'argomento Tares e rifiuti almeno una decina di volte in consiglio comunale: mi sono ampiamente opposto ed esposto, votando sempre contro (con le dovute motivazioni) alle delibere della maggioranza sugli argomenti di bilancio contenenti il trattamento economico relativo ai rifiuti. Cio accadeva mentre la signora Fiorillo passava le serate a casa tranquilla in attesa di scaricare da internet il programma elettorale di Grillo bell'e pronto' per poi appuntarsi sul petto la spilla del relativo movimento.
Inoltre, ella forse ignora il reale peso della minoranza politica in consiglio comunale, cioè zero! Le scelte non le prende la minoranza, ma la maggioranza in carica e, per quanto noi possiamo sbraitare, le nostre interpellanze vengono semplicemente infilate nel tritacarta. E amen.
Chi come me, si è occupato e si occupa di amministrazione comunale da molto più tempo degli ultimi mesi preelettorali, conosce bene le varie evoluzioni che la tassa sui rifiuti ha subito. Nel 2004, infatti, quando "Ambiente e Servizi" prese il posto del precedente gestore, io mi recai personalmente in tutte le frazioni del comune (come allora assessore al bilancio) per spiegare gli aspetti economici della nuova gestione e dell'importanza che avrebbero avuto i nuovi bidoni.
Dallo stato centrale giunse notizia che, di lì a poco - vale a dire quando ci sarebbe stato l'obbligo da parte delle amministrazioni comunali di passare da tassa sui rifiuti (TARSU) a taiffa (TIA) - sopra ad ogni bidone sarebbe stato apposto un codice a barre che sarebbe servito per contare gli svuotamenti. La Tarsu, invece, rimase poi vigente. Per tre ragioni:
1) In quel periodo molti comuni avevano ancora una copertura economica del costo delservizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti molto bassa e il passaggio a TIA avrebbe obbligato ad aumentare in maniera esorbitante i costi. La complessità del calcolo che sarebbe stato necessario per stabilire la nuova forma tariffaria, non ci aiutò;
2) Diversi provvedimenti a livello nazione ne hanno prorogato di volta in volta l'entrata in vigore a causa del diffuso regimo misto;
3) Le leggi finanziarie del 2007 e del 2008 hanno disposto il mantenimento dello status quo (ovvero ciascun ente conserva il regime vigente, TARSU o TIA) fino a tutto il 2009;
Solo il cosiddetto "Decreto "ambiente" (D.L. 208/08) ha dato ai comuni la facoltà di adottare la TIA, nella nuova forma di Tariffa Integrata Ambientale, a partire dal 30 giugno 2009. Ovvero quando rivinse l'attuale giunta Baviera: e non se ne fece più nulla.

Per chiudere con due considerazioni temporali contestuali:
1) L'Antivirus citava la situazione del Comune di Ponte delle Alpi già nel 2010 e in diversi articoli il problema della tassa sui rifiuti;
2) Tre anni fa, come gruppo di opposizione, visitammo il "centro riciclo" di Vedelago di Carla Poli per apprezzarne le soluzioni innovative.
Di certo non ho avuto bisogno di copiare il programma di altri: non sono (e non siamo) scesi dalle stelle...

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